Buongiorno a tutte e a tutti! Oggi analizzeremo insieme l’andamento dei mercati nel mese di aprile, un periodo caratterizzato da elevata volatilità, con forti vendite seguite da decisi rimbalzi. Iniziamo, come sempre, dal riepilogo di quanto accaduto sui mercati nell’ultimo mese:
Come sono andati i mercati in questo mese?
Buongiorno a tutte e a tutti! Oggi analizzeremo insieme l’andamento dei mercati nel mese di aprile, un periodo caratterizzato da elevata volatilità, con forti vendite seguite da decisi rimbalzi. Iniziamo, come sempre, dal riepilogo di quanto accaduto sui mercati nell’ultimo mese:
Azionario
S&P500: -1,28% (LINEA BLU)
FTSE MIB: -1,76% (LINEA VERDE)
DAX (30 titoli tedeschi a maggior capitalizzazione): -0,50% (LINEA ROSSA)
NASDAQ: +0,06% (LINEA ARANCIONE)
Forte volatilità e cambi di direzione sul fronte azionario. Dopo un inizio mese negativo con l’entrata in bear market per i principali indici azionari statunitensi, l’azionario globale, europeo e statunitense ha rimbalzato dai minimi dei primi giorni di aprile, chiudendo il mese sulla parità.
Obbligazionario
GOVERNATIVO USA SCADENZA 20+: -1,40% (LINEA BLU)
BTP10 ANNI: +1,37% (LINEA ARANCIONE)
BTP SCADENZA 1-3 ANNI: +0,66% (LINEA VERDE)
GOVERNATIVO USA SCADENZA 1-3 ANNI: -4,59% (LINEA ROSSA)
Forte sofferenza per le obbligazioni governative statunitensi, con le brevi scadenze che hanno fatto registrare perdite importanti. Le vendite degli istituzionali esteri (su tutti giapponesi) hanno portato a pesanti sell off lato obbligazionario governativo americano e media-lunga scadenza. Mese positivo per l’obbligazionario italiano, con i Btp a breve e lunga scadenza che hanno visto crescere il prezzo nel mese di aprile.
Materie prime
GAS NATURALE: -22,14% (LINEA VERDE)
ORO: +6,42% (LINEA BLU)
PETROLIO: -17,52% (LINEA ARANCIONE)
Mese negativo per gas naturale e petrolio con perdite importantissime sui timori di recessione e su stoccaggi di gas pieni (sopra la media stagionale). L’oro ha toccato nuovi massimi complici il deprezzamento del dollaro e la guerra commerciale di Trump arrivando ai 3300$ l’oncia per poi decrescere verso fine mese.
Cos’è successo sui mercati questo mese?
Il mese di aprile 2025 è stato caratterizzato da moltissima volatilità, con la guerra commerciale (e negoziale) di Donal Trump che ha segnato profondamente l’andamento dei mercati finanziari.
Il presidente degli Stati Uniti d’America ha infatti iniziato il mese proseguendo nella sua crociata, imponendo tariffe a pioggia su gran parte delle importazioni statunitensi. Le vendite si sono fermate il 9 aprile con l’annuncio da parte di Trump della sospensione per 90 giorni dei dazi verso alcuni Paesi (Cina esclusa). I mercati azionari hanno reagito alla notizia con il Nasdaq che ha chiuso la seduta borsistica a +12,2% e lo S&P500 a +9,52%. Un rally di questa portata non si vedeva da 5 anni, con gli acquisti che sono proseguiti anche nelle settimane successive, portando lo S&P500 a passare dai 4900 punti di inizio aprile agli oltre 5500 di fine mese, ancora lontano dai massimi sopra quota 6000 punti raggiunti nella prima parte del 2025.
La volatilità del mese di aprile è stata importante e la volontà di negoziare le tariffe reciproche introdotte nella prima parte del mese da Stati Uniti e Cina ha portato forti acquisti nei mercati azionari. Il grafico 1 mostra il livello di tariffe reciproche imposte sui beni importati in Cina dagli Stati Uniti e negli Stati Uniti dalla Cina.
Grafico 1 – Tariffe USA-Cina sui beni di importazione
Come evidenziato dal grafico le tensioni commerciali hanno raggiunto ad inizio mese livelli che non si vedevano da decenni, con Trump che ha portato i dazi sulle importazioni cinesi al 145% e la Cina che ha riposto portando i dazi sugli import americani al 125%, innescando di fatto una guerra commerciale con dazi rivisti in continuazione da parte delle due più grandi potenze economiche del mondo.
Non avendo certezza del futuro e non sapendo se si raggiungerà un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti (nonostante ci siano stati segnali di apertura da parte sia di Trump che di Xi Jinping), l’accordo commerciale tra le prime due potenze mondiali resta il principale catalizzatore positivo in grado di dare continuità al rimbalzo che si è visto nel mese di aprile sull’azionario.
Diretta conseguenza della guerra commerciale di Trump è stato il deprezzamento del dollaro contro le principali valute del mondo, con il dollar index che ha toccato minimi che non si vedevano da anni e con gli investitori che hanno venduto Treasury a lungo termine, mettendo in discussione (in questa fase di mercato), il ruolo della centralità del dollaro nell’attuale ordine mondiale. Gli investitori hanno venduto – a differenza di quanto accaduto in passato – Treasury statunitensi, mettendo pressione al biglietto verde e hanno virato su alti safe assets come il franco svizzero o l’oro.
Il grafico 2 mostra l’andamento da inizio anno del cambio franco svizzero/dollaro statunitense e del prezzo dell’oro, con il metallo prezioso che nel mese di aprile ha fatto registrare nuovi record, superando i 3300 dollari l’oncia.
Grafico 2 – L’andamento da inizio anno del cambio CHF/USD e del prezzo dell’oro
Il deprezzamento del dollaro ha portato in molti ad interrogarsi sulla centralità del biglietto verde nell’attuale sistema economico, cercando di capire le cause del deprezzamento del dollaro in questa fase.
Rispetto ai passati “sell-off” di mercato, il “Trump-crash” degli ultimi mesi ha portato a vendite diffuse sia nell’azionario statunitense, sia nei Treasuries, evento anomalo negli ultimi 80 anni di storia dei mercati finanziari. Il deprezzamento del dollaro è stato in parte causato dalle vendite di Cina e Giappone di bond statunitensi, con i due paesi che sono rispettivamente il primo ed il secondo detentore di debito americano avendo in totale circa 1,8 trilioni di dollari di bond emessi dagli Stati Uniti.
Il grafico 3 mostra l’operatività degli investitori, sia retail che istituzionali, giapponesi negli ultimi 5 anni, evidenziando come, a differenza di quanto accaduto nel 2020 con lo scoppio della pandemia dove erano stati fatti massicci acquisti di bond esteri (su tutti Treasuries), ad aprile 2025 gli investitori nipponici hanno venduto bond americani per circa 20 miliardi di dollari a causa dell’effetto incerto della guerra commerciale di Trump.
Grafico 3 – Gli investitori giapponesi (primi detentori di Treasuries) hanno venduto bond americani ad aprile 2025
Il dollaro si è indebolito anche nei confronti dell’euro, con il cambio che ha toccato quota 1.15 mentre ad inizio anno era verso la parità tra biglietto verde ed euro.
Giova ricordare come il presidente Trump da molto tempo desiderasse un dollaro più debole per favorire le esportazioni statunitense rendendole maggiormente competitive e, combinando l’effetto di minori importazioni negli Stati Uniti (per effetto dei dazi), l’obiettivo dell’attuale amministrazione statunitense è migliorare la bilancia commerciale, portandola in surplus (con esportazioni che superano per valore assoluto le importazioni).
Cosa possiamo imparare dagli avvenimenti di questo mese?
Il calo di dollaro e Treasuries a lunga scadenza in un contesto di sell-off di mercato è stato anomalo, in controtendenza con la storia, con molti investitori che si sono interrogati sul ruolo del dollaro statunitense nell’attuale contesto di mercato.
La congiuntura attuale, con un dollaro che potrebbe restare debole nei prossimi mesi in caso di recessione negli Stati Uniti, potrebbe interrompersi in caso di accordo concreto Cina-Stati Uniti sui dazi e crescita economica positiva negli Stati Uniti, elementi che scongiurerebbero scenari di recessione o stagflazione e porterebbero – con ogni probabilità - forza al dollaro.
Le fluttuazioni del dollaro, anomale ed in controtendenza con la storia, ci portando all’importante conclusione di quanto sia fondamentale, oltra alla diversificazione per asset class, la diversificazione valutaria di un portafoglio. L’investitore europeo esposto al 100% al dollaro avrebbe avuto nello scenario attuale una doppia perdita, sia in conto valuta che in conto capitale.
Con diversificazione, analisi di mercato, efficacia ed efficienza si riesce a navigare ogni fase di mercato, cogliendo le opportunità che possono derivare da momentanei sell-off.